Per risparmiare energia elettrica bisogna anche sapere quanto consuma un elettrodomestico.
I consumi si indicano in kilowattora (kWh) e come tali vengono registrati dal contatore, mentre la potenza dell’elettrodomestico si esprime in kilowatt (kW).
Il kilowattora non è altro che la potenza assorbita dall’elettrodomestico.
Per esempio, un ferro da stiro può avere una potenza di 1 kW oppure di 1,5 kW: nel primo caso, la potenza assorbita, cioè il consumo segnato dal contatore, sarà di 1 kW all’ora (1 kWh), nel secondo di 1,5 kW all’ora (1,5 kWh). Se un ferro da stiro funziona contemporaneamente a un forno elettrico che ha una potenza di 2,5 kW, è probabile che il contatore non regga il carico e, quindi, l’interruttore si abbasserà automaticamente interrompendo il flusso di corrente.
Comunque, per accertarsi di quant’è il consumo di un elettrodomestico, basta leggere la targhetta che su ogni apparecchio indica la potenza o il libretto di istruzioni.
A volte l’indicazione è in watt (W), che corrisponde a un millesimo di kilowatt (kW).
Di seguito, l’Unione Nazionale Consumatori fornisce alcuni consigli per risparmiare energia elettrica con i vari apparecchi, sia per avere una bolletta più “leggera” sia per evitare un carico eccessivo che può determinare l’interruzione della corrente.
Lavatrici. Normalmente consumano intorno ai 2 kWh.
Per risparmiare, utilizzare la lavatrice solo a pieno carico, altrimenti servirsi del tasto “mezzo carico”. Separare il bucato in base al tipo di tessuto e di sporco e scegliere correttamente il programma.
Per la biancheria non molto sporca, evitare il prelavaggio: in questo modo si risparmieranno energia, acqua e detersivo. Preferire i programmi di lavaggio a temperature non elevate.
Lavare a 90° solo biancheria veramente molto sporca e molto resistente: questa temperatura, infatti, comporta elevati consumi di acqua, di detersivo e di energia elettrica (per alzare la temperatura dell’acqua).
Lavastoviglie. Consumo sempre intorno ai 2 kWh.
Per risparmiare elettricità evitare di utilizzare la macchina per poche stoviglie ed escludere dal programma la fase di asciugatura: aprendo lo sportello e lasciando circolare l’aria si ottengono gli stessi risultati con il 45 per cento in meno di elettricità.
Riservare il ciclo intensivo solo a carichi con pentole, padelle e pirofile particolarmente sporche.
Illuminazione. Il consumo dipende dalla quantità e dal tipo di lampade.
Preferire le lampadine a risparmio energetico.
Costano di più, ma durano anche 8 volte più delle normali lampadine a incandescenza e, soprattutto, consumano fino al 70 per cento in meno.
Lo stesso vale per i cosiddetti neon, che però sono adatti solo in determinati ambienti.
Le alogene hanno una durata superiore rispetto alle tradizionali lampadine, ma per il tipo di luce che emanano sono più adatte a illuminare punti ben precisi, perchè altrimenti perdono il 20 per cento di luminosità.
Negli ambienti in cui si ha bisogno della massima illuminazione, sostituire i comuni interruttori con i regolatori di intensità luminosa. Esistono anche interruttori automatici che azionano l’illuminazione solo in presenza di persone, per poi interromperla a passaggio avvenuto. In generale, ricordare anche che una lampadina da 100 watt illumina quanto 6 da 25 watt, ma queste consumano il 50 per cento in più.
Meglio allora un lampadario unico, al centro della stanza e con una sola lampadina.
Tinteggiare le pareti con colori chiari, che riflettono la luce.
TV e HI-FI. Consumo intorno ai 0,2 kWh.
Collocare il televisore su un piano ben stabile e in modo da lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell’apparecchio, per permettere l’aerazione.
Evitare la posizione di stand-by, almeno là dove si può.
Lo stesso vale per gli hi-fi.
Frigorifero e congelatore. Consumo intorno a 0,25 kWh.
Collocare il frigo nel punto più fresco della cucina, lontano da fonti di calore, facendo attenzione a lasciare uno spazio di almeno 10 centimetri tra la parete e il retro dell’apparecchio, in modo che sia ben aerato.
Riporre i cibi nel frigo ordinatamente e solo una volta che si siano raffreddati, per evitare la formazione di brina sulle pareti. Regolare il termostato su posizioni intermedie.
Posizioni più fredde fanno aumentare i consumi del 10/15 per cento. Aprire il minimo indispensabile la porta del frigo ma, soprattutto, fare in modo di tenerla aperta il meno possibile per evitare la dispersione del freddo e, conseguentemente, lo spreco di energia. Verificare il buono stato delle guarnizioni della porta.
Sbrinare il frigo prima che lo strato di ghiaccio interno superi i 5 millimetri: la brina fa aumentare il consumo.
Almeno una volta all’anno, per meglio conservare l’efficienza dell’apparecchio e impedire l’aumento di consumi, pulire le serpentine del condensatore.
Forno elettrico. Consumo intorno ai 2,3 kWh.
Durante la cottura aprire lo sportello il minimo indispensabile. Spegnere il forno poco prima che la cottura sia completa e sfruttare il calore residuo. Pulire accuratamente il forno ogni volta che viene utilizzato.
Scaldacqua. Il consumo dipende dal tipo di apparecchio, ma normalmente si aggira intorno a 1-1,5 kWh.
Installare l’apparecchio vicino al punto di utilizzo per evitare inutili dispersioni di calore dell’acqua calda attraverso lunghe tubazioni.
Fare verificare e pulire periodicamente la serpentina per eliminare i depositi calcarei, che riducono la trasmissione del calore aumentando i consumi.
Regolare il termostato a 45°C in estate e a 60°C in inverno.
Aspirapolvere. Consumo circa 2 kWh.
Non lasciare acceso l’aspirapolvere “a vuoto”: prima di aspirare provvedere a mettere ordine nell’ambiente per rendere più agevole e veloce la pulizia.
Se l’aspirapolvere è di quelli a vapore, con consumo maggiore rispetto a quelli tradizionali e con necessità di un tempo di riscaldamento, cercare di dedicarsi a questo compito quando tutta la casa è in ordine e pronta per essere “vaporizzata”. Sempre nel caso di aspirapolvere a vapore, fare attenzione alla manutenzione: il grande nemico è il calcare.
Condizionatore. Consumo medio intorno a 2,3 kWh.
Mentre il condizionatore è in uso, non aprire le finestre. Il meccanismo di funzionamento del condizionatore, infatti, è molto simile a quello di un normale frigorifero e il dispendio di energia avviene ad ogni sbalzo di temperatura.
Se possibile, procurarsi un timer in modo da poter programmare il funzionamento solo nelle ore e per il tempo necessario a rinfrescare la casa.